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Il prezzo delle case a Milano sale a 5.211 euro/mq (gennaio 2025)

Milano Vende Casa ha analizzato gli annunci immobiliari di vendita di appartamenti liberi (non nuovi) apparsi nel corso del mese di gennaio 2025.

Il prezzo mediano (al metro quadrato) “richiesto” a Milano a gennaio 2025 è stato di 5.211 euro/mq, in crescita del +3,4% rispetto al mese precedente (5.039 euro/mq)

Da tale prezzo va normalmente sottratto un margine di trattabilità, che stimiamo compreso tra -5% e -11%, a seconda delle diverse situazioni relative agli immobili, ai venditori e agli acquirenti.

Il prezzo effettivo mediano si riduce quindi ad un valore compreso tra 4.638 euro/mq e 4.950 euro/mq.

La nostra stima relativa alle 144 zone in cui abbiamo suddiviso la città (e per le quali il numero di transazioni è sufficiente per estrapolare una stima affidabile) vede un prezzo richiesto al mq compreso tra un massimo di 11.290 euro/mq in zona Vincenzo Monti ed un minimo di 2.161 euro/mq in zona Roserio.

N.B. Utilizziamo come parametro di stima la mediana dei prezzi (invece che la media dei prezzi) perché non risente dell’effetto distorsivo costituito dagli immobili venduti a prezzi estremi, non rappresentativi della normale situazione di mercato.

Per calcolarla si mettono in ordine i prezzi, dal più basso al più alto: la mediana è il valore che si colloca esattamente a metà.


Brevissima Guida alla Proposta di Acquisto

La proposta di acquisto è un accordo formale con cui un soggetto manifesta l’intenzione di acquistare un immobile a un determinato prezzo e alle modalità stabilite nell’offerta stessa.

Di solito, la proposta viene redatta utilizzando un modello precompilato, al quale l’acquirente dovrà allegare una somma di denaro come caparra confirmatoria.

Questa somma rimarrà bloccata fino all’eventuale accettazione della proposta.

La proposta stabilisce anche un termine massimo di validità, ossia la data entro cui deve essere accettata dal venditore.

Durante questo periodo, il venditore ha la facoltà di valutare altre offerte, senza obbligo di accettare quella ricevuta.

(Ma non stiamo parlando di un’asta al rialzo, quindi non è il caso di fare il “grande gioco” e aspettare l’offerta più alta!)

Accettazione

Se il venditore decide di accettare la proposta, basta che comunichi l’accettazione all’agente immobiliare (se presente) o direttamente all’acquirente, qualora non ci sia l’intervento di un’agenzia.

L’accettazione diventa vincolante nel momento in cui l’acquirente riceve formalmente la comunicazione.

A partire da questo momento, la proposta si trasforma in un contratto preliminare, e entrambe le parti sono legalmente obbligate a rispettare gli accordi.

(Nel caso, ricordate: un “ok” non è più un “forse”, ma un “impegno!”)

È importante sottolineare che una volta accettata la proposta, il venditore non può più modificare le condizioni senza dar vita a una nuova trattativa con l’acquirente.

(Quindi, se non siete convinti delle condizioni, meglio pensarci bene prima di dire “sì”!)

Nel caso in cui il venditore, dopo aver accettato, decida di non procedere con la vendita, egli sarà tenuto a risarcire l’acquirente, versando una somma pari al doppio della caparra versata.

Se, invece, l’acquirente non dovesse procedere con l’acquisto, il venditore avrà il diritto di trattenere la caparra.

Tali disposizioni sono essenziali per tutelare entrambe le parti e garantire la serietà della trattativa.

(Ricordate, non è un gioco di “fuggi e corri”, ma un accordo che vale!)

Inoltre, è fondamentale che l’accettazione avvenga senza modifiche rispetto alla proposta iniziale.

Se il venditore desidera cambiare le condizioni, queste modifiche daranno vita a una nuova proposta, che dovrà essere nuovamente accettata dall’acquirente.

(E non aspettatevi che l’acquirente apprezzi un “cambio all’ultimo minuto”, tipo un’offerta a sorpresa!)

Precauzioni

Sebbene la legge non obblighi a trascrivere il contratto preliminare nei registri immobiliari, farlo rappresenta una protezione aggiuntiva, che previene eventuali rischi legati a situazioni impreviste, come il sorgere di nuovi crediti sull’immobile.

(Perché un’immobile senza sorprese è sempre meglio di una “sorpresa spiacevole” in futuro!)

Inoltre, sebbene la legge non imponga l’assistenza notarile per il preliminare, che è costosa, è comunque consigliato avvalersi di un professionista esperto per garantire che il contratto rispetti tutte le normative vigenti e tuteli adeguatamente le parti coinvolte.

Un esperto può anche verificare la conformità dell’immobile alle normative urbanistiche e catastali, riducendo così il rischio di problematiche legali in futuro.

(Sì, certo, può sembrare costoso, ma evitare guai legali costa molto di più!)

L’accettazione della proposta di acquisto è un passaggio delicato e vincolante.

Una volta che entrambe le parti si sono accordate, l’immobile non potrà più essere venduto ad altri acquirenti, né il venditore potrà ritirarsi senza dover affrontare possibili conseguenze economiche.

Pertanto, è fondamentale che il venditore valuti attentamente ogni proposta e si avvalga, se è disponibile a sostenerne il costo, di un professionista per garantirsi che il processo di compravendita si svolga in modo sicuro e senza imprevisti.

(Anche perché, alla fine, se il venditore non è sicuro di voler vendere, meglio non farsi coinvolgere in una “proposta di matrimonio” affrettata!)

Ricordiamo però che anche nel caso in cui l’agente immobiliare dichiari di accontentarsi di ricevere le provvigioni dall’acquirente e nulla dal venditore, in realtà tale cifra, indirettamente, riduce l’incasso effettivo dalla vendita che va in tasca al venditore.

(Nessun “trucco” nascosto, ma un po’ di sana trasparenza fa sempre bene!)


 

Il rent to buy e l’affitto con riscatto NON sono la stessa cosa

Il rent to buy e l’affitto con riscatto sono due modalità di compravendita immobiliare che, sebbene frequentemente confuse, presentano differenze sostanziali sia a livello contrattuale che funzionale.

Queste differenze possono essere analizzate in vari aspetti chiave.

Struttura Contrattuale
Affitto con Riscatto: Questa formula si compone di un contratto di locazione e di un contratto di opzione d’acquisto.

In questo contesto, il conduttore ha il diritto di acquistare l’immobile a un prezzo bloccato per un periodo stabilito.

Se il diritto d’acquisto viene esercitato, i canoni versati possono essere considerati come acconto sul prezzo finale dell’immobile.

Rent to Buy: Questa modalità include un preliminare di compravendita associato a un contratto di locazione.

In questo caso, una parte del canone versato è destinata alla locazione, mentre una parte funge da acconto sul prezzo di acquisto.

Rivalutazione delle Somme
Affitto con Riscatto: I canoni di locazione, se il diritto d’acquisto viene esercitato, vengono convertiti in acconto e sottratti dal prezzo finale dell’immobile.

Rent to Buy: Non prevede rivalutazioni delle somme versate, assicurando così una situazione fiscale più trasparente per le parti coinvolte.

Obbligo di Trascrizione
Nel caso del rent to buy, è previsto un obbligo di trascrizione del contratto nei registri immobiliari per tutta la durata dell’accordo, che può estendersi fino a 10 anni.

Questo aspetto non è tipico dell’affitto con riscatto e conferisce al rent to buy una maggiore formalizzazione dal punto di vista legale.

Aspetti Fiscali e Garanzie
Un’altra differenza significativa riguarda gli aspetti fiscali e le garanzie per le parti coinvolte.

Nel rent to buy, l’impegno all’acquisto da parte del conduttore è più chiaro e formalizzato, permettendo al venditore di percepire una caparra iniziale.

Al contrario, nel caso dell’affitto con riscatto, non è prevista la percezione di alcuna somma a titolo di caparra, il che potrebbe comportare rischi maggiori per il venditore in termini di garanzie legali.

Considerazioni Finali
In sintesi, mentre l’affitto con riscatto segue una struttura contrattuale più tradizionale e può essere considerato un metodo per rateizzare il costo dell’immobile, il rent to buy si presenta come una soluzione più flessibile e formalizzata.

Quest’ultima offre maggiori tutele per l’acquirente/conduttore, consentendo la possibilità di proseguire il rapporto locatizio o cedere la propria posizione a terzi nel caso in cui non si riesca a completare l’acquisto.

Inoltre, il rent to buy può facilitare l’accesso al finanziamento bancario per l’acquirente, rendendo questa opzione particolarmente vantaggiosa in contesti economici complessi.


 

Rent to Buy: Un contratto immobiliare flessibile per acquisto e locazione

Il rent to buy è un contratto immobiliare che consente a un conduttore di occupare un immobile con la possibilità di acquistarlo in un secondo momento.

Introdotto dal Decreto Sblocca Italia (D.L. 133/2014), questo strumento si articola in due fasi: la prima riguarda l’uso immediato dell’immobile, mentre la seconda, opzionale, prevede il trasferimento della proprietà.

Il conduttore paga un canone composto da due parti: una per l’uso e una parte che sarà dedotta dal prezzo finale di acquisto, se decide di procedere.

Struttura del Contratto
Il contratto di rent to buy deve specificare chiaramente le due componenti del canone.

La prima è la remunerazione per l’uso, simile a un affitto tradizionale, mentre la seconda è la quota che sarà accantonata per il futuro acquisto.

Questo modello contrattuale permette una certa flessibilità, poiché il conduttore ha il diritto, ma non l’obbligo, di acquistare l’immobile alla scadenza del contratto.

Tipologia di Immobili
Il rent to buy può essere applicato a qualsiasi tipo di immobile, inclusi edifici residenziali, commerciali e terreni.

Questa versatilità lo rende uno strumento utile per diverse categorie di acquirenti e venditori.

Importanza della Trascrizione
La trascrizione del contratto presso i registri immobiliari è fondamentale per garantire i diritti delle parti.

Essa produce effetti giuridici significativi: diventa opponibile a terzi e garantisce al conduttore che l’immobile sarà libero da eventuali pregiudizi emersi dopo la trascrizione.

Obblighi del Conduttore
Il conduttore ha diversi obblighi, tra cui:
• Redigere un inventario dettagliato dell’immobile.
• Fornire garanzie adeguate.
• Pagare regolarmente il canone.
• Sostenere le spese ordinarie e straordinarie relative all’immobile.

Obblighi del Concedente
Il concedente deve:
• Consegnare l’immobile al conduttore.
• Cedere l’immobile se il conduttore decide di acquistarlo.
• Sostenere le spese per le riparazioni straordinarie.

Conseguenze dell’Inadempimento
In caso di inadempimento da parte del conduttore, il concedente ha diverse opzioni legali:
1. Avviare una procedura di esecuzione forzata per recuperare quanto dovuto.
2. Richiedere l’adempimento specifico degli obblighi contrattuali.
3. Chiedere la risoluzione del contratto se l’inadempimento è significativo.

Se il conduttore decide di non procedere all’acquisto alla scadenza del contratto, il concedente ha diritto alla riconsegna immediata dell’immobile e può trattenere i canoni versati fino a quel momento.

Aspetti Fiscali
Le imposte legate al possesso dell’immobile sono generalmente a carico del proprietario durante il periodo d’uso.

Tuttavia, alcune tasse come la TARI (tassa sui rifiuti) sono a carico del conduttore.

È importante che le parti concordino chiaramente le responsabilità fiscali nel contratto.

Vantaggi
1. Accesso facilitato alla proprietà: Consente a chi non ha subito accesso al capitale necessario di diventare proprietario gradualmente.
2. Flessibilità: Permette ai venditori di attrarre più potenziali acquirenti grazie alla possibilità di pagamento dilazionato.
3. Protezione legale: La trascrizione offre una protezione significativa al conduttore contro eventuali pregiudizievoli.

Criticità
1. Rischio per il concedente: L’incertezza riguardo all’effettivo trasferimento della proprietà può rappresentare un rischio.
2. Possibili conflitti: La gestione delle componenti del canone può portare a controversie tra le parti.
3. Obbligo di restituzione: Se il conduttore decide di non acquistare, c’è sempre la possibilità che possa perdere gran parte dei canoni versati.

Conclusioni
Il rent to buy rappresenta un’opzione interessante nel panorama immobiliare italiano, capace di rispondere alle esigenze di acquirenti e venditori in un contesto economico complesso.

La sua flessibilità e la possibilità di accumulare capitale rendono questo strumento attraente, ma è essenziale che entrambe le parti comprendano appieno i rischi e le opportunità legate a questo tipo di contratto.

Una pianificazione attenta e una redazione chiara del contratto possono contribuire a mitigare le criticità e massimizzare i benefici derivanti da questa forma innovativa di compravendita immobiliare.

La crescente popolarità del rent to buy potrebbe segnare un cambiamento significativo nel modo in cui gli italiani accedono alla proprietà immobiliare, rendendo in taluni casi più accessibile l’acquisto della casa.


 

Legge di Bilancio 2025: Novità e opportunità per l’accesso alla prima casa

Legge di bilancio 2025: Modifiche al fondo di garanzia per la prima casa
La Legge di Bilancio 2025, approvata il 28 dicembre 2024 e in vigore dal 1° gennaio 2025, introduce significative modifiche riguardanti il Fondo di Garanzia per la Prima Casa, in linea con le nuove normative europee che richiedono una pianificazione economica a lungo termine.

Questa legge prevede anche agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima abitazione, con particolare attenzione alle categorie svantaggiate.

Fondo di garanzia per la prima casa
Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa è stato istituito dalla legge di stabilità del 2014 (legge 147/2013) con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito per le famiglie che intendono acquistare la loro prima abitazione.

Il fondo offre garanzie sui mutui ipotecari fino al 50% della quota capitale, per un importo massimo di 250.000 euro.

Le garanzie si applicano anche a interventi di ristrutturazione finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica.

Il decreto ministeriale del 31 luglio 2014 ha definito le modalità operative, con Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) designata come gestore.

Estensione della garanzia massima all’80%
La Legge di Bilancio 2025 prevede un’estensione fino al 31 dicembre 2027 della possibilità di ottenere una garanzia fino all’80% della quota capitale del mutuo.

Questa garanzia è riservata a categorie prioritarie, quali giovani coppie, famiglie monoparentali con figli minori e giovani sotto i 36 anni, a condizione che il richiedente abbia un ISEE non superiore a 40.000 euro annui.

La garanzia si applica a mutui che coprono oltre l’80% del valore dell’immobile, inclusi i costi accessori.

Iniziative a favore delle famiglie numerose
In aggiunta, la legge estende le disposizioni già previste dalla legge di bilancio del 2024 per le famiglie numerose, aumentando la percentuale di garanzia in base al numero di figli e al reddito.

Le condizioni sono le seguenti:
• 80% della quota capitale per famiglie con tre figli (ISEE ≤ 40.000 euro);
• 85% per famiglie con quattro figli (ISEE ≤ 45.000 euro);
• 90% per famiglie con cinque o più figli (ISEE ≤ 50.000 euro).

Incremento del fondo di garanzia
Per sostenere l’attuazione delle nuove misure e garantire un maggiore accesso al fondo, è previsto un incremento delle risorse: 130 milioni di euro per l’anno 2025 e 270 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027.

Modifica dei soggetti beneficiari
Un ulteriore aspetto innovativo introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 riguarda la modifica della platea dei soggetti beneficiari del fondo.

Il Fondo di Garanzia è ora riconosciuto esclusivamente a giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, conduttori di alloggi pubblici e giovani che non hanno compiuto i 36 anni.

Agevolazione dell’imposta di registro
Infine, la legge estende da uno a due anni il periodo entro il quale chi acquista una nuova prima casa può vendere o donare un’abitazione già posseduta senza perdere il beneficio dell’aliquota agevolata del 2% sull’imposta di registro.

Questa modifica è finalizzata a incentivare il mercato immobiliare e facilitare i cambiamenti nella residenza principale.In sintesi, queste misure rappresentano un passo significativo verso una maggiore accessibilità alla casa in Italia, in particolare per le famiglie in difficoltà economica.